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venerdi 18 dicembre 2007
l'inutile leggerezza dell'essere
Le famiglie sono degli esseri viventi, una famiglia e' un essere vivente, o una galassia, che poi e' uguale; simile a molte altre galassie ma diverse sempre fra loro. e fra galassie non ci si capisce, ogni elemento di quella galassia capisce gli altri elementi del suo sistema; nelle altre galassie si consumano dolori e gioie ma sempre diverse, fra galassie non ci si puo' capire.

Ogni famiglia e' necessaria, ogni famiglia e' inutile. E' necessaria per la procreazione e inutile per tutto il resto che dovrebbe riempire di contenuto le esistenze, invano.

Le famiglie sono evolutive solo nella procreazione il resto puo' solo involvere. L'amore che si prova in famiglia e' unico e non puo' aumentare, anche perche' l'amore non aumenta mai rispetto all'accellerazione iniziale dell'innamoramento. In famiglia ci s'innamora subito eppoi ci si fa compagnia per il resto della frequentazione, nel migliore dei casi.
Ecco perche' siamo fortunati a morire, se vivessimo piu' a lungo o in eterno non ameremmo piu' per niente perche' tutto si logorerebbe, famiglia, partners e amicizie comprese.
Ecco perche' vivere vale la pena solo nella sorpresa e nell'estasi, il resto e' un dato acquisito, come l'amore, che va al di la' della morte e che viene prima della vita, tutto e gia' presente, sempre.
Vivere, quindi al difuori dello stupore e dell'estasi, in senso non strettamente riproduttivo, non ha alcun senso.

Ma lo stupore e l'estasi sono oramai codificati, proviamo emozioni preconfezionate anche se li per li' ci paiono tanto originali.
L'uomo nuovo non esiste.
siamo delle scimmie che prendono l'aereo, gorgogliano al telefono e cercano conforto metafisico presso preti e psicologi.

ogni uomo contemporaneo con la sicurezza del pasto quotidiano ha nella fica (o nel cazzo) l'unico obiettivo esitenziale, fottere e/o godere il piu' possibile, spettatore pagante al festival dell'onanismo sempre piu' organizzato.
nulla e' cambiato mai nella storia dell'umanita', di intimo, di vero, di sostanziale; erano perduti i nostri antenati lo siamo noi, lo saranno i notri successori.

tutto era gia' presente anche prima che l'uomo venisse a disturbare questo grazioso pianeta; erano gia' li' i nostri atomi malati, e ci rimarranno quando ci saremo estinti. peccato per chi vedeva nella scomparsa dell'umanita' l'unico segnale di speranza.

finche' mi tira il cazzo ... e' il motto dell'uomo, altro che socialita' progresso ed evoluzione.
anche l'arte, che potrebbe passare per buona cosa dell'umanita', e' una storia del cazzo. le emozioni, i fremiti, le sindromi colte son cazzate alle quali ci s'appiglia volentieri per non risconoscere il vuoto che ci si allarga di fianco.
riconoscere quel vuoto non significa aver capito tutto, forse il contrario, riconoscere quella zona d'ombra (o di luce) ha significato piu' spesso decidere di non essere piu', di non esserci piu', per poter forse riuscire a prendere l'unica vera decisione che nella vita si puo' prendere, togliersela.

lo fanno gli elefanti, i cani, gli orsi, i topi, i conigli, i lemming