Il mito del suicidio di massa [modifica]
È nozione comune che i lemming commettano un suicidio di massa durante le migrazioni, ma questa opinione popolare non ha supporti scientifici. I lemming migrano spesso in gruppi numerosi, e di conseguenza svariati potranno perire per cause accidentali oppure per la mera pressione degli altri individui (soprattutto in vicinanza di corsi d'acqua, dirupi, ecc.). Il mito del suicidio di massa dei lemming sembra sia stato iniziato, in particolare, da un "documentario" del 1958 della Disney intitolato White Wilderness, che include varie scene di lemming che sembrano buttarsi da un'alta scogliera; scene tuttavia che sono state costruite ad arte in Manitoba, zona del Canada priva di accessi al mare[3]. Ancora antecedente è una storia, sempre della Disney e ideata da Carl Barks, intitolata in italiano Il lemming con il ciondolo e imperniata appunto sul mitico suicidio di massa dei Lemmings. La storia fu pubblicata nel Marzo - Maggio del 1955.

Anche Primo Levi si basò su questo mito per scrivere il racconto Verso occidente, contenuto nella raccolta Vizio di forma (1971).

A causa della loro associazione con questo bizzarro comportamento, il suicidio dei lemming è una metafora assai usata per riferirsi a persone che seguono acriticamente l'opinione più diffusa, con conseguenze pericolose o addirittura fatali. Questo è anche il tema del videogioco Lemmings, dove il giocatore istruisce le creature sotto il suo controllo affinché eseguano compiti a volte anche autodistruttivi, finché non riescono ad uscire dallo schema del gioco o soccombono.

Ue: record di suicidi
di: Anna Ermanni
Secondo un rapporto della Commissione Europea ogni anno in Europa il numero delle persone che decido di togliersi la vita supera il numero delle persone che muoiono sulle strade. I suicidi sono 58mila mentre i morti sulle strade sono 51mila.

Il dottor Marko Kyprianou, commissario Ue, ha deplorato il suicidio come la più importante causa di morte nella Comunità europea invitando tutti i governi ad una presa di posizione sulla questione del monitoraggio dei soggetti particolarmente predisposti. Un maggior potenziamento dell'assistenza delle persone affette da gravi turbative della personalità rappresenta un traguardo imperativo visti gli ultimi risultati di questo tragico fenomeno.

Secondo gli esperti dell'Oms, in tutti i paesi della Ue esistono delle gravi carenze nell'ambito della cura neurologica. Più del 50 per cento dei depressi non vengono curati adeguatamente e certi paesi sono addirittura sprovvisti di attrezzature sanitarie e specialisti.

I risultati della ricerca suggeriscono che si suicidano più gli uomini delle donne. Le fasce di età sono: tra i 15 e i 24 anni e tra i 25 e 34 anni. Anche il paese ha una sua importanza: le persone che abitano nelle aree mediterranee sono meno esposti. Nel 1999 in Portogallo, Grecia e Italia si sono registrati meno di 10 casi di suicidi di persone di sesso maschile e meno della metà di persone di sesso femminile ogni 100mila persone. Il nord Europa invece detiene la più alta percentuale di persone che decidono di farla finita anche se ci sono delle eccezioni come il caso della Gran Bretagna con un tasso uguale alla Spagna. In Francia, Austria, piccolo Lussemburgo e Germania il tasso di suicidi è in diminuzione.

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